Quale verità? La vita andrebbe condotta nel profondo rispetto dell'unicità

Quale verità?

26 Novembre 2014 |

Chi dice di proclamare una fede, dice al contempo di condividere le idee di quel credo, senza discutere o riflettere.

Alcune di queste fedi hanno dei dogmi, indiscutibili per la mancanza di una reale spiegazione, ma alcuni di questi mi lasciano perplessa se osservo la vita come la stiamo conducendo.

La professione cristiana parte da una idea di creazione, dove il creatore avrebbe creato gli uomini e le donne come esseri unici irripetibili.

La vita andrebbe condotta nel profondo rispetto dell’unicità e nella salvaguardia della diversità individuale.

Non mi risulta che questo accada, anzi!! Da più parti la diversità é minacciata, non tenuta nella giusta considerazione anzi additata e giudicata come anomalia.

La medicina obbligata, per cominciare, per semplificare la sua opera usa protocolli, accettati da tutti o quasi, senza porsi nessuna domanda.

Porsi delle domande é diventato molto raro, evidentemente educazione, informazioni, politica, religione stanno ottenendo risultati validi.

Ma questo atteggiamento é pericoloso anche per chi non condivide tutto questo.

La malattia é sempre esistita, é un passaggio obbligato per imparare, crescere, cioè superare problemi, ostacoli allenandoci.

Tutti i veri studiosi lo hanno sempre detto rimettendoci la vita. Se siamo stati creati da una entità superiore che si é divertita a farci uno diverso dall’altro in modo irripetibile come si può spiegare l’affidare la propria salute a persone che uniformano, che mettono tutti insieme, protocollando qualsiasi problematica senza distinzione??!

Poi ci sono quelli che non ci stanno e si riferiscono ad una medicina più attenta all’unicità dell’individuo che ha difronte, considerando le sue esperienze, i suoi vissuti. Certo che una medicina così é molto impegnativa, deve sapersi porre domande e porle alla persona per comprendere cosa gli sta succedendo, per essere il più preciso possibile nell’opera medica. Una pratica medica di questo tipo é sicuramente più vicina al, così detto Creatore, tiene conto della diversità.

Ci sono molti che si proclamano Cristiani e poi si affidano ad una pratica medica che esula completamente dal concetto di unicità individuale, mettendo tutti nella stessa tabella protocollare.

Non capisco se sono malati psichiatrici o altro, ma in cosa credono davvero, se non tengono conto e soprattutto non si fidano del creatore, affidandosi a chi ignora totalmente questo concetto! Proprio queste persone che si credono credenti, mi spaventano, non sanno cosa stanno diffondendo con il loro atteggiamento.

E’ un atteggiamento che disorienta e crea nebulosità, la vera Biologia, le Conoscenze Profonde poco divulgate verranno sempre celate, per la paura di essere aggrediti e minacciati da una classe medica carica di interessi economici, semplicistica che ha bisogno di semplificare perché comprende solo lo studio dei cadaveri, senza rendersi conto che ha davanti a sé esseri Vivi e Unici.

Scegliere una tale pratica é avvalorare la scelta della morte, scelta molto contraddittoria per chi crede in un essere superiore dal quale si crede sgorgata la vita.

Da questa considerazione, guardandoci attorno, non si può negare che i risultati si possano già notare, una società votata alla ignoranza e alla negazione di sé.

Le scelte, qualsiasi siano, danno un seguito, le conseguenze ci sono sempre, ed é unicamente nostra responsabilità, indiscutibilmente!

Roberta Rambaldi Vigile!