Ecco come gestire il dolore: Resistere o Reagire!

Resistere, Reagire.

27 Febbraio 2015 |

Chi di voi, che mi legge, può dire che sa gestire il dolore? A parole tanti o quasi tutti, ma a parole, i fatti sono molto diversi!

Per l’esperienza che ho, nel mio splendido lavoro, posso dire che sono veramente pochi quelli un po’ capaci, ma anche qui devo fare una piccola distinzione.

Chi sembra capace, nasconde un controllo che non é saper gestire, ma controllo, quindi non gestisce ma blocca, rischioso! Gestire non é bloccare o resistere, ma tutt’altro.

Il dolore é fisiologico, per la vita come la conduciamo e l’ignoranza che regna.

Quindi dolore o sofferenza, sono parte della nostra vita, imparare diventa importante per affrontare meglio la prossima prova che l’esistenza ci pone davanti.

Malattia, dolore sono lezioni dove c’é qualcosa da imparare.

Non lo dice nessuno, anzi la medicina ufficiale ha fatto diventare la sfortuna scientifica!

Siamo a questi livelli e c’é molta gente che crede a queste cose! Siamo messi bene!?!

La lezione inizia sempre un po’ lentamente, se decidiamo di essere attenti, qualcosa può cambiare, ma se distratti, tutto prende un’altra via.

Il dolore c’é, devi gestirlo, non opporti, impara ad affrontarlo, usarlo e dargli respiro, osservalo per sentire cosa fare, cosa cambiare. Bloccarlo, isolarlo e poi dimenticarlo, per difesa, non serve.

Dimenticare, scivola, poi in profondità, ma non hai imparato nulla, ne scende dell’altro e poi altro ancora, resisti per non sentirlo, perché troppo forte e non sai cosa fare.

Più resisti più diventa grande.

Poi diventi reattivo a tutti i possibili segnali, anticipando, rispetto agli eventi, per timore di soffrire di nuovo e……soffri sicuramente.

Resistere é far sì che qualcosa persista, continui. Rifletti!

Resisti perché credi di non saper che fare con quella sofferenza, che é troppo grande e credi di non avere strumenti da usare per cambiare quel dolore.

Strato dopo strato cade nel dimenticatoio, ma la coscienza non dimentica, dentro c’é qualcosa da risolvere o cambiare.

Reagisci sempre tutte le volte che qualcosa assomiglia o ti ricorda gli eventi che hanno creato quel vecchio dolore, che é dentro te, da qualche parte.

Smetti di resistere, guardalo, diventa vulnerabile, lasciati di nuovo toccare, senti solo il dolore, ascoltalo, senti cosa c’é dentro a quel dolore che dovevi comprendere o imparare e muoviti, agisci.

Entrare, é solo sentire, non é rivivere gli eventi, ma sentire solo ciò che é rimasto inascoltato e non agito.

Diventare vulnerabili aiuta a liberarti ed essere più intelligente, imparare dalle proprie esperienze é un insegnamento importante.

E’ più grande la paura del dolore, la paura impedisce di imparare e fare esperienza, quindi crescere.

Proprio per questo la vulnerabilità é di aiuto a superare il tabù della paura ed entrare nel dolore per cogliere quello che abbiamo trascurato, rovinandoci il resto della vita con una modalità che ha rovinato diverse relazioni. Il dolore non é un mostro, lo diventa non ascoltandolo, rifiutandolo e di conseguenza diventando reattivi ad ogni situazione diversa dalle aspettative. In questo modo le relazioni si rompono.

Basta la vulnerabilità per scoprire cosa c’é di irrisolto in quella sofferenza che modifica il tuo comportamento, la tua vita. Scivola e osserva, scopri cosa potevi fare o puoi fare oggi. Ritorno sul scivolarci dentro.

Non é rivivere gli eventi, quelli non centrano, il dolore che tu senti é solo la lettura che ne hai fatto, rispetto all’educazione che hai ricevuto.

Agli psicologi piace fare “catarsi”, ma spesso non porta buoni frutti.

Il dolore é una nostra lettura degli eventi, quando ci sentiamo impreparati a ciò che la vita ci presenta.

Quindi, poca paura, é solo qualcosa che tu hai letto non proprio bene, ora lasciati davvero entrare e scoprire la cosa incompresa che sta nel nucleo del tuo dolore.

E’ li che puoi trovare il tuo più grande cambiamento o intuizione, ma riguarda solo te stesso.

Ti posso insegnare strumenti che ti potranno far scoprire risorse che non hai ancora usato o non sapevi nemmeno di avere!

Roberta Rambaldi Vulnerabile