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Riflessioni

8 Ottobre 2014 |

Protocolli, a cosa servono?

Ho sempre creduto che fossero utili ai giovani medici oppure essere stati utili alla medicina ai suoi inizi, la quale aveva probabilmente bisogno di tracce da dare ai nuovi medici, le basi per poi Crescere!

Nel corso dei secoli si è potuto appurare che non è stato così.

Il protocollo è un’abitudine che sussiste tutt’ora e si è ulteriormente rafforzata.

La medicina proclama grandi cambiamenti, innovazioni ecc.., ma l’abitudine al protocollo è ancora forte.

Senza questa direttiva evidentemente non sanno agire? Ma la loro conoscenza, in realtà su cosa si basa? E’ chiaro che non curano, ma rallentano o piuttosto cercano di fermare, bloccare il processo che vedono nel corpo che hanno difronte.

Ho scritto corpo che hanno difronte, perché difficilmente hanno una considerazione diversa.

Nella loro pratica esiste solo materia, quindi non considerano la completezza dell’individuo, cosa ha vissuto, quali situazioni sta vivendo, questo per loro è da considerarsi separato dalla materia o ignorato.

Sembra che per la classe medica, noi tutti siamo corpi vuoti, solo organi che seguono un programma da imparare a gestire e da correggere perché da loro considerato imperfetto, quindi correggere o eliminare quando non si lascia gestire. E’ spaventosa questa considerazione, ma potrebbe cominciare a giustificare i protocolli.

Nei concetti medici gli organi in realtà non hanno, apparentemente, differenze tra uomini e donne, quindi hanno un uguale funzionamento ed ecco perché il protocollo diventa utile. Se tutti uguali, senza differenze, l’interiorità o la funzione biologica individuale, sviluppata nel corso della vita, non ha alcun significato o non sanno come gestirlo!

Considerare i corpi colo di materia é un grave errore, ormai sono già di pubblica conoscenza i risultati della vera ricerca, la quale é giunta a considerazioni molto diverse dalla semplice materia. Uno dei più noti a dirlo, fu Einstein, la formula che ci ha lasciato spiega davvero molto e non giustifica più l’ignoranza regnante. Anche molti altri sono approdati alle stesse considerazioni, ampliandole, solo la medicina ufficiale non si é adeguata.

Triste questo suo atteggiamento, pericoloso, ma comprensibile se si considera il business che ne ha tratto.

E’ dimostrato che non ha nessun interesse verso la salute della persona che ha difronte, solo in questa pratica da diverse malattie non si giunge alla guarigione! Io sono Fisioterapista, se fossi vincolata, nella mia pratica a testi o protocolli che suggeriscono il da farsi per le patologie articolari che incontro, mi vergognerei profondamente. Ho abbandonato nei lontani anni 80 l’ambiente ospedaliero, posto sicuro, protetto, solo perché la pratica non cambiava, variavano i pazienti con le poro piccole o grandi patologie, ma la mia opera non cambiava.

Da quel momento mi sono sentita “stupida”, non sapevo fare nulla, trattavo tutti nello stesso modo, suggerivo una dipendenza annuale, ma il loro problema non mutava.

Pochi anni dopo ho ripreso gli studi, aggiornandomi con fatica, ma tutto é davvero cambiato, ho cominciato a vedere reali differenze e considerarle stimolanti. Prima con qualche incertezza, poi sempre più incuriosita, dove altri fallivano io mi divertivo a risolvere e suggerire al cliente come gestirsi al meglio.

Ritengo di vivere in una era devota alla profonda ignoranza, le comodità sono utili a tutti, ma poi diventano noiose, ma c’é chi ha trovato il proprio businnes. In internet si possono trovare letture molto interessanti chi avesse voglia di svegliarsi ecco: Lettera di un chirurgo: la medicina ufficiale non cura ma crea nuove malattie. Un libro molto illuminante ed utile:Maurizio Blondet Cretinismo Scientifico ed. Effedieffe.

Roberta Rambaldi Curiosa

Pubblicato in Nuova Medicina Germanica |

Tag: Ignoranza, Protocolli, Riflessioni

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