Facciamo un po’ di ordine!
E’ vero sono una Fisioterapista che usa un linguaggio e modalità Terapeutiche che altri colleghi non usano e forse non conoscono.
Da questo, ciò che faccio e dico è basato sulla Conoscenza Anatomica e Fisiologica del Corpo.
Partendo dal presupposto che chi decide di venire da me per curarsi, io la considero una persona VIVA e ciò che mi porta, le sue diverse patologie sono una possibilità di cambiamento e miglioramento sin dove “lei/lui vorrà”.
Sembra una assurdità dire che le persone che vengono da me io le considero VIVE, certo che lo dico e lo ripeto spesso perché nel campo medico viaggiano affermazioni molto discutibili, ma al contempo evidenziano il livello della qualità medica.
Le affermazioni insensate sono del tipo: “questo sintomo lo deve imparare a gestire” oppure “se lo porterà per il resto della vita” ed altre dello stesso tenore.
Queste affermazioni si possono fare tranquillamente a dei “cadaveri”, non ai Vivi, dove si sa che tutto, ogni cellula si muove, nasce, vive muore poi viene rigenerata!
Tutto questo sembra dimenticato, ma è Biologia, siamo come gli animali, i vegetali, organismi viventi, VIVI e finché siamo tali, nulla è perduto, sono persi quelli che ragionano diversamente.
Continuando, l’Anatomia ha un senso: certi comportamenti/abitudini sono insensati e lo dimostrano le diverse patologie che si manifestano.
Quindi il recupero/terapia deve seguire una logica-funzionale, per rientrare nella Fisiologia.
Ti faccio un esempio: un dolore ad un ginocchio o ha una spalla oppure al collo, non causati da trauma, sono analizzati dai “sempliciotti” iniziando proprio da lì, da dove senti il dolore. Questi approcci portano a inutili ricerche Radiologiche del diverso tipo, danno scarsi risultati, diagnosi insufficienti imprecise, superficiali, questo perché il problema non è lì.
Bisogna conoscere Veramente l’Anatomia e smetterla di ingannare per potere o denaro.
Bisogna essere efficaci e non far perdere tempo ai pazienti “sapere dove mettere le mani”, per iniziare ad attivare l’auto-recupero funzionale con i dovuti consigli e correzioni.
Per ottenere risultati stabili, l’impegno Deve essere “reciproco”.
La favola dell’Elefantino Dumbo è di grande insegnamento. Il rimedio, la terapia è l’inizio, “la piumina che aiuta a volare Dumbo”, ma poi bisogna integrare ciò che si è provato!
Si può volare anche senza la “piumina”, in realtà ci si riusciva già comunque!
Infatti la terapia è un allenamento al recupero funzionale che si era perso, momentaneamente(?), ma che molti credono irrecuperabile (in mala fede).
Ricorda, siamo VIVI, tutto è passibile di recupero.
Tra le tante esperienze avute, ho notato che i supporti esterni, tipo: plantari, busti, divaricatori, apparecchi di diverso genere, sono utilizzati o consigliati da chi non sa gestire, modificare la situazione patologica.
E’ una “pezza“, non una soluzione.
C’è però da chiarire che tutto ciò che è supporto esterno non ferma la patologia in atto, ma permette che continui a modificarsi in modo silente!
Quando poi si manifesta un’altra patologia, non viene collegata alla continuazione della precedente, “no! non c’entra nulla!” sentenziano i saccenti!
Dove sono gli scomparti?
Le separazioni?
Tutto è in continuità; l’Anatomia non mente!
C’è un Movimento Craniale da mantenere ampio, senza apparecchi che frenano, limitano.
Ci sono le Meningi che rivestono il Cervello e percorrono tutta la Colonna si concludono inserendosi nelle prime tre vertebre fisse dell’Osso Sacro, un lungo, profondo legamento che collega alto/basso.
Posso continuare ancora, i collegamenti sono veramente tanti, quasi infiniti. E c’è chi dice “no non c’entra!”
Come è vero ciò che dice W.Goethe ” Non c’è nulla di peggio dell’ignoranza attiva“.
Stai in guardia, c’è chi fa soldi sul tuo dolore, per loro è motivo di guadagno.
Per me la soddisfazione è doppia quando il Cliente mi dice ” dopo tanti anni sto meglio, non ci speravo più!”
E’ realtà Tangibile.
Un saluto
Roberta Rambaldi